Vediamo i particolari della misura che permette, a chi ha terminato la NASPI, di ottenere un altro contributo economico.
La principale prestazione a favore dei lavoratori senza lavoro è la NASPI (Nuova assicurazione sociale per l’impiego). Requisiti fondamentali per ottenere questo sostegno lo stato di disoccupazione e la perdita del lavoro in maniera indipendente dalla propria volontà, con l’eccezione delle dimissioni per giusta causa.

La NASPI prevede anche un requisito contributivo. Occorre infatti aver accumulato almeno tredici settimane contributive contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’evento di perdita del lavoro. La retribuzione è apri all’incirca al 75 per cento della retribuzione percepita, con un meccanismo di riduzione che scatta dopo il sesto mese di erogazione. Ma quanto dura la NASPI?
NASPI cosa fare dopo la sua conclusione?
Un elemento importante per quanto riguarda questa indennità è la sua durata. L’INPS eroga, con scadenza mensile, il contributo economico ai beneficiari per un numero di settimane pari alla metà del numero di settimane contributive accumulate negli ultimi quattro anni e comunque per non più di due anni.

In altre parole la NASPI ha una durata stabilità per legge e non può essere rinnovata. Non dura quindi finché il lavoratore disoccupato non trova un altro impiego. La finalità della NASPI non è solo fornire un aiuto economico, ma avviare il beneficiario a un percorso di riavvicinamento al lavoro. Non a caso è prevista la partecipazione obbligatoria a tutte le politiche attive del lavoro disponibili al momento della sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato (PSP).
Ma cosa fare se non si trova una nuova occupazione? Purtroppo il mercato del lavoro non è semplice in Italia e nonostante la ricerca di personale in diversi settori, la possibilità di restare a lungo disoccupato è molto concreta, soprattutto per i lavoratori over 50. Una soluzione in casi del genere è offerta dal Supporto per la formazione e il lavoro (SFL), destinati agli occupabili dai 18 ai 59 anni.
Per avere questo contributo di 500 euro mensili occorre essere residenti in Italia da almeno cinque anni, possedere un ISEE familiare inferiore a 10.140 euro e avere l’età indicata in precedenza. Il Supporto è erogato dall’INPS solo a quanti sottoscrivono il Patto di attivazione digitale (PAD) sulla Piattaforma SIISL. Inoltre devono partecipare ai percorsi di aggiornamento, orientamento, riqualificazione, accompagnamento al lavoro proposti dal centro per l’impiego.
La partecipazione alle politiche attive è obbligatoria per ricevere il contributo. Questo in realtà è un vero rimborso spese per il suo impegno di riattivazione lavorativa. Ricordiamo infine che il Supporto ha una durata di dodici mesi rinnovabili per altri dodici, previa riattivazione del Patto di servizio personale e nuova verifica dei requisiti.