Sempre più persone scelgono di optare per impianti fotovoltaici per affrontare il caro energia, e c’è una novità importante.
Risparmio energetico, possibilità di sfruttare incentivi statali, relativa indipendenza dalla rete elettrica, rivalutazione del proprio immobile e sostenibilità ambientale. I pannelli solari sono oggi una soluzione interessante e conveniente in diversi contesti. Inizialmente, sembrava che gli impianti fotovoltaici potessero aver senso solo in soluzioni indipendenti, come villette e unità unifamiliari. Oggi, invece, il solare è diffuso ovunque.

Con i continui rincari dei costi dell’energia, investire in pannelli solari appare da tempo come l’opzione più sensata: una strategia utile a ridurre le bollette e a contribuire alla transizione ecologica. Il problema è che molti interessati hanno paura di non poter procedere con l’installazione per via di permessi e questioni di spazio. Eppure, anche in condominio è sempre più frequente l’installazione di impianti fotovoltaici.
Ma cosa succede se un singolo condomino vuole installare un impianto fotovoltaico sul tetto del palazzo per il proprio appartamento e non ha il consenso dell’assemblea condominiale? Quali sono i vincoli da rispettare, a livello di rispetto dalle parti comuni e di salvaguardia dell’integrità e il decoro architettonico del fabbricato?
Il codice civile, con l’articolo 1102, prevede che ciascun proprietario di immobile possa utilizzare per scopo personale anche le parti comuni, a patto che non si danneggi o snaturi il bene. E che non si precluda agli altri condomini di servirsi degli stessi. Quindi, per legge non è necessario il consenso dell’assemblea condominiale, purché l’installazione non limiti il diritto degli altri condomini di fare lo stesso. L’articolo 1122 bis prevede poi che l’installazione di impianti per produrre energia rinnovabile per servire le singole unità abitative si possa fare anche sul lastrico solare o su altre superfici comuni.
Impianti fotovoltaici personali sul tetto condominiale: cosa dice la legge
Il tetto è infatti considerato una parte comune. Di conseguenza, ogni condomino ha il diritto di utilizzarlo, a patto di non alterarne la destinazione d’uso. Bisogna però rispettare alcuni limiti. Il primo riguarda la superficie occupabile dagli impianti fotovoltaici. I pannelli devono occupare uno spazio proporzionato ai millesimi di proprietà e anche all’esposizione solare. Tutto ciò per garantire equità tra i condomini.

Va da sé che prima dell’installazione è necessario ottenere tutte le autorizzazioni tecniche del caso. In pratica, è necessario verificare la fattibilità tecnica con un professionista e agire nel rispetto di tutte le norme di sicurezza.
E anche se alcuni condomini potrebbero aver introdotto delle regole interne specifiche che limitano l’installazione di impianti privati, attraverso il Decreto Legislativo 199/2021, chi ha intenzione di installare degli impianti fotovoltaici possono sfruttare le nuove disposizioni tese a favorire le cosiddette comunità energetiche: si tratta di soluzioni che permettono ai condomini di condividere l’energia prodotta.
Nel caso in cui il progetto riguardi un impianto fotovoltaico condominiale centralizzato, serve per forza il consenso della maggioranza dei condomini. Di norma, tali impianti per pannelli solari possono però essere utilizzati per alimentare le parti comuni (l’ascensore, il cancello automatico, l’illuminazione), ma non le singole abitazioni. In generale, non ci sono grossi limiti all’intenzione del singolo di sfruttare il tetto per mettere dei pannelli solari, purché l’installazione non limiti il diritto degli altri condomini di fare la stessa cosa.