Perché la Fontana di Trevi si chiama così e chi l’ha costruita? Ecco la storia di uno dei monumenti più famosi d’Italia.
È la più grande tra le fontane della Capitale ed è celebre in tutto il mondo per la sua maestosità e bellezza. La Fontana di Trevi è un capolavoro dell’architettura barocca, costruita davanti a Palazzo Poli, nell’omonima piazza. Nonostante la sua fama non tutti conoscono la sua interessante storia: scopriamo chi l’ha costruita, per quale motivo e perché si chiama così.
L’Italia attira ogni anno milioni di turisti provenienti da ogni parte del mondo, curiosi di scoprire le sue meraviglie – tra monumenti, opere d’arte, località di mare e paesaggi suggestivi. Roma spicca per essere una città ricca di cultura, dotata di un patrimonio che ha lasciato il segno nella storia e che ancora oggi la rende una delle mete più apprezzate dai visitatori.
Dal Colosseo al Foro Romano, dal Pantheon al Palatino: nella Capitale c’è davvero l’imbarazzo della scelta quando si tratta di luoghi d’interesse da visitare. La Fontana di Trevi occupa senza dubbio un posto speciale e a contribuire alla sua notorietà ci ha pensato anche il mondo del cinema. Basti pensare a film come La dolce vita di Fellini.
La progettazione del monumento è legata al restauro dell’acquedotto dell’Aqua Virgo, messo a punto dall’architetto Marco Vipsanio Agrippa e costruito durante il regno dell’imperatore Augusto (tra il 27 a.C. e il 14 d.C). La Fontana di Trevi è stata ideata per celebrare il punto terminale dell’acquedotto, che ancora oggi viene usato per alimentare il monumento.
La sua costruzione è stata voluta da Papa Clemente XII, intenzionato a festeggiare il completamento dell’Aqua Virgo. Per la sua realizzazione, il Pontefice ha indetto un concorso pubblico, vinto nel 1732 da Nicola Salvi. Venuto a mancare nel 1751, tuttavia, l’architetto non è riuscito a portare a termine l’opera. Dopo la sua morte, la costruzione della fontana è stata affidata a Giuseppe Pannini.
Quest’ultimo, però, è stato deposto dall’incarico per via delle variazioni apportate al progetto originale. Nel 1759 Pietro Bracci è stato scelto per finire la fontana. Lo scultore si è fatto aiutare dal figlio Virginio e, nel 1762, l’opera è stata finalmente terminata. La Fontana di Trevi, come affermato in precedenza, si rifà allo stile barocco.
Al centro del monumento – progettato come un teatro d’acqua -, si trova la statua di Oceano, il dio del mare, su un carro trainato da cavalli marini. I tritoni e le figure allegoriche che lo circondano rendono la fontana ancora più spettacolare, con i suoi particolari complessi ed elaborati. Ogni elemento rappresenta il dominio dell’acqua e simboleggia la forza della natura, sotto il controllo della razionalità dell’essere umano.
Secondo le fonti, il nome “Trevi” è legato a “Tre Vie”, in riferimento alle strade che in passato portavano nella piazza in cui è situata l’opera. Altri studiosi sostengono che derivi dal latino “Trivium”. L’imponenza e la maestosità della fontana l’hanno resa uno dei monumenti più celebri e decantati di Roma. Ovviamente, deve la sua popolarità anche alla tradizione del lancio della moneta che, a detta della leggenda, garantisce il ritorno nella Capitale.
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