C’è chi li fa con la soia, chi con un pizzico d’Italia e tanta fantasia. Basta poco per trasformare un piatto di pasta in un viaggio a occhi chiusi: scopriamo in quanti modi si possono preparare i noodles
C’è qualcosa nei noodles che dà un senso di soddisfazione senza eguali: sarà il calore di un piatto da gustare rigorosamente bollente, sarà il fascino di quel mazzo di spaghetti da sollevare con le bacchette, sarà il mix di sapori che può essere sorprendente. Insomma, un comfort food perfetto!
Non serve essere in Giappone, né imparare a usare le bacchette con la grazia di un samurai. Per fare un buon piatto di noodles basta un po’ di istinto e la voglia di mescolare. E soprattutto, la libertà di non sentirsi vincolati alla parola “noodles” in senso stretto. Perché la verità è che, se mancano loro, ci sono alternative italianissime pronte a entrare in scena con la stessa eleganza.
Prendete degli spaghettini, per esempio. Più fini degli spaghetti classici, cuociono in un lampo e si prestano a mille travestimenti. Basta condirli in padella con salsa di soia, zenzero fresco e due zucchine tagliate alla veloce. Oppure ancora meglio: olio di sesamo, aglio e un pizzico di peperoncino secco. Profumo da bistrot di Tokyo, ma senza nemmeno uscire di casa.
Se invece si ha voglia di qualcosa di più ricco, i tagliolini all’uovo sono una bomba. Hanno quella consistenza che sta bene con tutto: pollo, tofu, cavolo verza, ma anche solo un uovo strapazzato e una cucchiaiata di burro di arachidi sciolto con un goccio d’acqua calda e lime. Sì, proprio così: lime e burro di arachidi. Funziona. Fidatevi.
E se capita di avere in dispensa solo pasta integrale o di farro, va benissimo lo stesso. Il segreto è trattarla come si farebbe con i noodles veri: cottura al dente, salto deciso in padella, e condimenti che abbiano una bella personalità.
Alcune delle versioni migliori sono nate proprio così, da esperimenti con quello che c’era. Tipo la volta in cui sono finiti nel piatto: broccoli (già lessati, quindi perfetti), un cucchiaio di tahina avanzata da una cena vegana e un paio di gocce di tabasco. Strano? Sì. Buono? Anche troppo.
Ma i grandi classici non deludono mai: cipollotto, carota, zucchina e salsa di soia sono una combo infallibile. Se si ha tempo e voglia, un po’ di tofu marinato o petto di pollo alla piastra fanno la differenza. E magari, giusto per darsi un tono, una manciata di semi di sesamo sopra.
Poi ci sono le serate in cui si cerca solo qualcosa di caldo e confortante. Tipo un brodo leggero con zenzero e miso, dentro cui buttare due spaghetti spezzati, un uovo sodo e qualche foglia verde. Fa bene all’umore e al frigorifero. Anche quello è un modo per viaggiare, senza fare le valigie.
Non è tanto il formato, né la fedeltà all’originale. È il gesto. Quello di voler creare qualcosa di buono, anche partendo da ingredienti semplici. E magari di prendersi quei dieci minuti per improvvisare, sperimentare, sbagliare pure, ma con il sorriso.
Perché, diciamolo: i noodles – o qualunque cosa gli somigli – sanno rendere felici anche le giornate più spente. Basta un cucchiaio in più di salsa, una manciata di verdure croccanti, o quella trovata geniale che non rifarete mai più perché non ricordate come l’avete fatta. Ma intanto, per una sera, avete portato a tavola un piccolo capolavoro!
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